Gigapixel Art, fotografie di opere d'arte di Ghigo Roli
Situla della Certosa, modello 3D




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Modello 3D della situla della Certosa, considerata la “regina delle situle” etrusche per la bellissima e complessa decorazione. Questo vaso, i cui manici sono perduti, fu utilizzato come prezioso cinerario di una tomba femminile a pozzetto databile al primo quarto del V secolo a.C. (500-475 a.C.). Il corredo comprende un unguentario attico ("lèkythos") a vernice nera, una ciotola di argilla di produzione locale e due fibule in bronzo; all’interno della tomba la situla era coperta da una lastra di arenaria. Il raffinato vaso, realizzato almeno un secolo prima della sua deposizione nella sepoltura, fu conservato a lungo nel tempo per la preziosità della decorazione. È il manufatto più importante recuperato da Antonio Zannoni negli scavi della necropoli della Certosa di Bologna, avvenuti tra il 1869 e il 1873. Si tratta di uno degli esempi più importanti della cosiddetta arte delle situle, una corrente artistica che ha la sua area di massimo sviluppo in zona veneto-alpina e che tra il VII e il VI secolo a.C. si caratterizza per le decorazioni a fasce con motivi vegetali, animali fantastici e scene di vita quotidiana tipiche della classe aristocratica. L’ipotesi più probabile è che questa situla abbia costituito un ricco dono destinato ad un personaggio di alto rango dell’Etruria padana. Il vaso è composto da un’unica lamina di bronzo, richiusa su se stessa e fissata con chiodi ribattuti, decorata a sbalzo e a incisione. Le scene figurate si distribuiscono su quattro registri: dall’alto al basso si vedono una parata di uomini armati, una processione di personaggi che recano vari utensili per sacrificio e banchetto, una gara musicale tra scene di caccia e di aratura e infine una sequenza di animali reali e fantastici.
Provenienza: Bologna, Sepolcreto della Certosa, tomba 68.
Datazione: primo quarto del V secolo a.C. (500-475 a.C.).
Inv.: 17169.