È su questa parete che Andrea Mantegna dà corpo a tutta la sua fantasia, ricorrendo a diversi artifizi scenografici assolutamente innovativi per i tempi e adattandosi alla forma irregolare della stanza.
In una raffigurazione informale e quasi familiare, la corte di Ludovico Gonzaga ci appare su una sorta di terrazza, creata per superare l’ostacolo costituito dal camino, a cui fa da sfondo una transenna con fregi marmorei, mentre dal piano di questa piattaforma pendono diversi preziosi tappeti che conferiscono ulteriore sontuosità alla scena. In alto nelle lunette e, al centro anche più in basso, si apre un cielo blu intenso, che contribuisce a rendere ariosa e naturale tutta la scena.
Sulla sinistra, sotto la tenda dischiusa, siede Ludovico mentre un segretario (forse Marsilio Andreasi o Raimondo Lupi di Soragna) gli porge una lettera. Nella lettera Bianca Maria Visconti lo prega di recarsi a Milano per difendere la città al comando delle truppe di Francesco Sforza, in quel momento gravemente malato.
Sotto il faldistorio di Ludovico é accucciato Rubino, il cane preferito del marchese e simbolo di fedeltà, potere e amore per la caccia.
Alla sua destra, unico altro personaggio seduto, è la moglie del marchese, Barbara di Brandeburgo con in braccio una bambina, forse l’ultimogenita Paola che sembra porgerle una mela. Alle loro spalle si riconosce, in piedi, il terzogenito Gianfrancesco, che tiene le mani sulle spalle di un bambino, forse il protonotario Ludovichino. L’uomo col cappello nero è Vittorino da Feltre, precettore del marchese e dei suoi figli.
Dietro la madre sta in piedi Rodolfo, mentre gli altri personaggi sono difficilmente riconoscibili. Nel primo profilo in secondo piano da sinistra si è voluto riconoscere il ritratto di Leon Battista Alberti.
In basso é Lucia, la nana di corte e forse una delle figure più popolari di questa scena, mentre guarda direttamente lo spettatore.
In piedi, davanti a una delle finte lesene che scandiscono i settori della parete, é il probabile ritratto di Niccolò d’Este.
Nel settore di destra sette cortigiani, passando davanti alla tenda chiusa, si avvicinano alla famiglia, salendo le scale attraverso un’anticamera. Gli ultimi entrano nella scena scostando la tenda; dietro di loro si intravede una campagna assolata con contadini al lavoro. Nell’ultima figura a destra, con abito blu si è voluto riconoscere Caterina, figlia naturale di Ludovico e cieca da un occhio.