Gigapixel Art, fotografie di opere d'arte di Ghigo Roli
La croce del Tesoro di San Giovanni a Firenze:
recto

La croce del tesoro di S. Giovanni: il recto. Splendido esempio di oreficeria rinascimentale, scolpita in lamina d'argento, cesellata e smaltata da Betto di Francesco Betti, Antonio del Pollaiolo e Miliano di Domenico Dei tra il 1457 e il 1459 circa. Venne commissionata dall’Arte dei Mercatanti (Calimala) a completamento dell’altare d’argento. La faccia anteriore del crocifisso presenta quattro smalti alle estremità dei bracci (l'Eterno in alto, la Vergine a sinistra, San Giovanni a destra e la Maddalena in basso. All'intersezione dei bracci, dietro la testa del Cristo, si trova lo smalto del Pellicano che dà le sue carni per sfamare i figli, simbolo del sacrificio. Più in basso il fusto è decorato da un tempietto a base circolare con le figure di San Giovanni in trono e angeli. Questa decorazione riprende la forma della lanterna della cupola di Santa Maria del Fiore, in costruzione proprio in quegli anni, come si trova in altre numerose oreficerie dell'epoca, e testimonia l'osmosi di modelli e riferimenti tra discipline artistiche differenti. Alla base del piede si appoggiano due arpie a tutto tondo che reggono sulla testa altrettante figurette di angeli. La base è decorata da rilievi a cesello, raffiguranti il Battesimo di Cristo, i Dottori della Chiesa, Mosè, le Virtù teologali, la Temperanza, due Angeli e alcuni stemmi dell'Arte di Calimala, composti dall'aquila che tiene tra gli artigli un torsello, cioè una balla di stoffe.
